Dismorfia dento-facciale è un termine piuttosto generico, che definisce una serie di alterazioni dello sviluppo dello scheletro maxillo-facciale in regione maxillo-mandibolare , che si ripercuotono sulla relazione tra le arcate dentarie superiore ed inferiore provocando la mal occlusione dentaria.
Le alterazioni dello sviluppo possono essere diverse e manifestarsi inoltre con differente intensità; le cause sono quasi sempre genetiche, anche alcuni fattori come traumi in età infantile o abitudini scorrette possono incidere sulla loro insorgenza.
Le dismorfie dento-facciali rappresentano nel loro insieme la malformazione facciale più frequente e possono associarsi ad altre malformazioni nel contesto di sindromi mal formative complesse.
Schematicamente possiamo suddividerle in alterazioni delle relazioni tra mandibola e mascellare superiore in senso antero-posteriore sia per eccesso che per retrusione mandibolare o in senso trasversale con relazioni asimmetriche tra le ossa mascellari.
I sintomi principali legati a queste malformazioni sono le disfunzioni delle articolazioni temporo-mandibolari (ATM) , l’alterazione della normale funzione masticatoria e alterazioni dello stato di salute dei denti più frequenti rispetto alla norma.
Esiste però un altro aspetto molto importante legato all’alterato rapporto tra le arcate dentarie; il nostro organismo infatti possiede diverse parti che vengono definite come assi corporee come quello delle anche o dei piedi ad esempio ed uno squilibrio di questi assi si ripercuote negativamente sull’equilibrio del corpo stesso. Il trattamento chirurgico infatti viene definito non a caso come ortopedia facciale e si associa sempre a quello ortodontico.
Bisogna quindi considerare che la correzione dell’occlusione dentaria intesa come relazione tra le arcate ha la stessa importanza ad esempio dell’uso dei plantari per la correzione dell’appoggio dei piedi ai fini del parallelismo tra gli assi corporei.
La correttezza di questi concetti è comprovata dal fatto che il corretto trattamento delle dismorfie migliora sensibilmente le prestazioni atletiche nella pratica sportiva.
Nella mia carriera ho avuto modo di operare diversi sportivi professionisti in giovane età affetti da dismorfia dento-facciale, soprattutto calciatori ma anche tennisti o ginnasti ed in tutti i casi, nel corso degli mesi successivi alla fine del trattamento ortodontico-chirurgico , hanno mostrato notevoli miglioramenti nelle prestazioni atletiche legate anche al maggior flusso respiratorio quando l’intervento ha previsto avanzamento del mascellare superiore con correzione del piede del setto nasale.